In Italia cresce l’interesse per un settore insolito ma promettente dell’agricoltura: gli insettari, le fattorie dedicate all’allevamento di insetti. Le startup propongono di utilizzare grilli, larve della mosca soldato nera e tarme della farina come nuova fonte di proteine per l’alimentazione umana, i mangimi animali e persino i fertilizzanti. Un ambito già considerato parte della “rivoluzione verde” dell’agricoltura.
Perché gli insetti?
Secondo la FAO, gli insetti contengono fino al 70% di proteine e numerosi micronutrienti. Il loro allevamento richiede molta meno terra e acqua rispetto alla zootecnia tradizionale, e le emissioni di CO₂ sono minime.
«L’insetto è il cibo del futuro: sostenibile, ricco e accessibile», afferma il professor Andrea Conti dell’Università di Bologna.
Le startup italiane
Negli ultimi cinque anni in Italia sono nate oltre dieci aziende attive in questo settore. Tra le più significative:
- aziende in Lombardia che allevano grilli per produrre farine proteiche e barrette;
- progetti in Emilia-Romagna che usano le larve della mosca soldato nera per trasformare gli scarti alimentari;
- imprese in Veneto che producono mangimi per pesci e pollame a base di tarme della farina.
Nel 2025 il mercato dei prodotti a base di insetti in Italia è stimato intorno ai 45 milioni di euro, con previsioni di forte crescita.
Gastronomia e innovazione
Anche se il pubblico italiano resta diffidente verso gli insetti commestibili, i primi passi sono stati fatti. A Milano e Torino alcuni ristoranti offrono pasta arricchita con proteine di grillo e pane con farina di insetti.
In parallelo, le startup stanno sviluppando prodotti “invisibili”: barrette proteiche, biscotti e pasta in cui il gusto dell’insetto non si percepisce, ma si mantiene il valore nutrizionale.
«Quando diciamo ‘insetti’, la gente si spaventa. Ma se parliamo di pasta proteica, cambia tutto», sottolinea l’imprenditore Luca Salvi.
Economia ed export
L’Italia guarda non solo al mercato interno, ma anche all’export verso il Nord Europa, dove il consumo di insetti è più diffuso. Particolarmente richiesti sono le larve vive della mosca soldato nera per i mangimi e le polveri proteiche per lo sport.


Il prezzo medio di un chilo di farina proteica di grillo è di circa 35–40 euro, rendendo il business interessante anche per le piccole startup.
Impatto ecologico
Gli insettari contribuiscono a risolvere più problemi contemporaneamente:
- riciclo degli scarti organici;
- riduzione dell’impatto climatico grazie a emissioni minime;
- produzione di proteine sostenibili per persone e animali.
Conclusione
Gli insettari in Italia sono un esempio concreto di come l’innovazione stia entrando nell’agricoltura. Dai progetti pilota ai modelli commerciali, rappresentano una parte importante della strategia di sviluppo sostenibile del Paese. E forse, già tra pochi anni, pasta proteica o biscotti con grilli diventeranno una presenza normale sulle tavole italiane.