La campagna dell’uva da tavola entra nel vivo e, come sempre, porta con sé sfide e opportunità. A raccontare l’andamento di questa stagione è Teresa Diomede, titolare dell’azienda agricola Racemus, nonché socia e responsabile dell’ufficio commerciale zonale 1 dell’Organizzazione di produttori APOC. Lo riporta Freshplaza.
“Rispetto allo scorso anno, abbiamo sicuramente maggiori volumi di prodotto disponibili” spiega Diomede. “Tuttavia, la mancanza di manodopera rischia di impedirci di raccogliere tutta la merce, e questo rimane un punto critico per il settore”.
Sul fronte commerciale, settembre ha mostrato un andamento incerto. “Gli ordini sono partiti lentamente e, sebbene nelle ultime settimane si intraveda un recupero, i prezzi non hanno ancora registrato il classico scatto del periodo. Speriamo che ottobre porti maggiore vivacità”.
Il confronto con il 2024 conferma un quadro meno brillante. “I prezzi all’origine si mantengono più bassi, sia in campo sia nella Grande distribuzione organizzata. La campagna era partita con entusiasmo, ma il calo degli ordini ha inciso negativamente. Ora la situazione sembra stabilizzata, ma la ripresa è tutta da verificare”.

Teresa Diomede con il figlio Domenico Franchini in occasione di Fruit Attraction 2025
Mercati di destinazione: Germania in calo, Paesi Bassi in crescita
Analizzando i flussi commerciali, emergono differenze significative. “Abbiamo notato una riduzione importante degli ordini dalla Germania, dove i clienti acquistano quantitativi minori rispetto all’anno scorso. Al contrario, i Paesi Bassi si stanno muovendo con più decisione, mentre Spagna e Portogallo non hanno ancora iniziato a importare, complice la loro produzione interna ancora presente sui mercati”.
Secondo Diomede, anche il contesto esterno ha avuto un peso: “Il maltempo in Nord Europa e la situazione economica in Germania hanno inciso sui consumi. È un dato chiaro: i clienti, invece di ordinare grandi volumi, chiedono lotti più piccoli”.

Un aspetto che caratterizza la stagione è la diversa performance tra varietà tradizionali con semi e quelle seedless. “In Germania, ad esempio, noto che i clienti continuano a preferire l’uva senza semi, mentre sulle varietà tradizionali la domanda si è ridotta rispetto all’anno scorso”, afferma Diomede. “I Paesi Bassi, invece, mostrano più apertura. Rispetto al 2024 stanno acquistando di più, sia su seedless sia su varietà con semi, segnale che conferma come ogni nazione abbia logiche di consumo differenti”.


Fruit Attraction: una fiera nel momento giusto
Un capitolo importante di questa stagione è la partecipazione a Fruit Attraction di Madrid, evento che per la Racemus rappresenta un appuntamento strategico. “Quest’anno ho trovato una fiera particolarmente partecipata, la più viva a cui abbia mai preso parte. Complice il bel tempo, l’atmosfera era positiva, ma soprattutto ho visto grande concretezza: incontri, contratti, business vero”.

Il valore aggiunto di Madrid, secondo Diomede, è il timing: “A differenza della Fruit Logistica di Berlino, che si svolge a febbraio quando la campagna è già conclusa o ancora lontana, Fruit Attraction cade nel pieno della raccolta e della commercializzazione. Questo consente di ragionare direttamente su ordini in corso, merci disponibili e strategie di chiusura della stagione. Per noi viticoltori è un vantaggio enorme”.
