Emilia-Romagna, Italia. Nel cuore della “valle del riso” italiana, gli agricoltori lanciano l’allarme: stormi di fenicotteri hanno invaso le risaie allagate, mettendo a rischio quasi l’intero raccolto della stagione.
Un nemico inaspettato
I fenicotteri, fuggiti dalle zone umide di Comacchio ormai prosciugate, hanno trovato nuovi luoghi di alimentazione nelle risaie della provincia di Ferrara. Gli uccelli cercano molluschi e alghe, ma nel frattempo distruggono il terreno, spezzano i germogli e mescolano i semi.
Secondo le associazioni agricole, i danni potrebbero raggiungere l’80–90% del raccolto nei campi colpiti. Per la regione, dove il riso Arborio e Carnaroli sono colture strategiche, ciò significa non solo perdite economiche, ma anche un colpo a un simbolo gastronomico nazionale: il risotto.
Le cause dell’invasione
Gli esperti indicano come causa principale i cambiamenti climatici. Le zone umide, habitat tradizionale dei fenicotteri, si stanno prosciugando, costringendo gli uccelli a cercare nuovi territori. Per loro, i campi allagati appaiono come una laguna naturale, perfetta per riposarsi e nutrirsi.
Misure inefficaci
Gli agricoltori hanno già provato diversi sistemi di dissuasione: segnali acustici, luci e dispositivi rumorosi. Tuttavia, i fenicotteri si abituano rapidamente e tornano sempre.
“Ci sentiamo impotenti. Gli uccelli sono belli, ma per noi rappresentano una catastrofe”, lamenta un agricoltore di Ferrara.
Le possibili soluzioni
Gli ecologi propongono un approccio integrato:
- piantare alberi lungo il perimetro dei campi;
- abbassare il livello dell’acqua nei periodi critici;
- creare nuove aree protette dedicate agli uccelli.
Tuttavia, queste misure richiedono tempo e investimenti.
Una minaccia simbolica
Il riso non è solo una coltura agricola, ma parte dell’identità culturale italiana. Se il problema non verrà risolto, ad essere a rischio non sarà solo l’economia regionale, ma anche la cucina tradizionale, in cui il risotto occupa un posto speciale.