Due notti fa, raffiche di vento a oltre 100 km orari hanno causato gravi danni in provincia di Verona. In particolare, a risentirne maggiormente è stata l’area di Belfiore. “I danni sono stati abbastanza gravi, in quella zona – spiega Stefano Pezzo, presidente Fruitimprese Veneto – con alcuni impianti frutticoli e viticoli abbattuti dalle raffiche di vento e frutta caduta a terra. C’è stata anche grandine, che ha aggiunto altri danni. L’evento è stato l’ennesimo di un’estate piuttosto travagliata, nel veronese”. Lo riporta Freshplaza.

Stefano Pezzo
Pezzo si riferisce specialmente al mese di giugno, quando le condizioni meteo hanno ridotto ai minimi termine le produzioni di ciliegie. “Difficilmente si ricorda un’annata più sfortunata per le ciliegie e la frutta veronese nel periodo di giugno. Le condizioni climatiche hanno causato notevoli disagi. Le cose sono andate poi meglio in luglio, specie per la maturazione delle mele estive. Infatti, l’escursione termica notturna ha favorito la colorazione delle Gala e la croccantezza della polpa”.
“I prezzi di mercato della frutta estiva, sono stati mediamente buoni – conclude Pezzo – Ovviamente, sono riuscite a fare un buon reddito solo quelle aziende che hanno avuto rese in campagna soddisfacenti e con una buona percentuale di frutta di prima categoria”.


Danni alle mele Golden
In un comunicato, Coldiretti Verona spiega che “La tromba d’aria di lunedì 1 settembre ha divelto alberi, sradicato interi meleti e fatto crollare vigneti, mentre la successiva grandinata ha completato l’opera distruggendo ciò che restava. “Questa calamità si è abbattuta su centinaia di ettari e ha messo in ginocchio molte aziende, con danni enormi per la distruzione dei raccolti, ma anche delle strutture produttive”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini.

La furia del maltempo ha interessato su un’ampia fascia di territorio, partendo dalla Bassa Veronese (Salizzole, Tarmassia e Bovolone) per poi risalire verso le zone di Belfiore e Palù, celebri per la produzione di mele. Qui, a una settimana dalla raccolta della Golden, l’80% dell’intera produzione provinciale era ancora sulle piante. Interi meleti, anche giovani di quattro cinque anni, sono stati completamente distrutti. Le piante sono state divelte, le mele, pronte per essere raccolte, sono cadute a terra. Oltre al raccolto, sono stati devastati gli impianti antigrandine e quelli irrigui, e alcuni capannoni sono stati scoperchiati.


“Adesso è difficile stimare l’entità dei danni – conclude Vantini – ma si tratta di perdite che, in molti casi, mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende. Basti pensare che per entrare in produzione sia le piante di mele sia le viti impiegano circa tre anni”.