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Dal frutto esotico al simbolo agricolo: l’Italia capitale europea del kiwi

Oggi il kiwi non è più un frutto raro in Italia: lo troviamo in ogni supermercato o mercato contadino. Ma pochi ricordano che appena qualche decennio fa era considerato una curiosità esotica. L’Italia è riuscita a trasformarlo in una coltura strategica: oggi il Paese occupa i primi posti in Europa nella produzione di kiwi ed esporta in tutto il mondo.


Dalla Nuova Zelanda al Lazio

La patria del kiwi è la Cina, ma il nome e la popolarità mondiale arrivano dalla Nuova Zelanda. In Italia le prime piante furono introdotte negli anni ’70. Il Lazio, e in particolare la provincia di Latina, si rivelò ideale: clima mite, suoli fertili e vicinanza ai porti.

Oggi migliaia di ettari di piantagioni si estendono in quest’area, e Latina ha guadagnato il titolo di “capitale europea del kiwi”.

«Abbiamo iniziato per curiosità, e ora il kiwi è diventato la nostra principale fonte di reddito», ricorda Marco D’Angelo, agricoltore la cui famiglia fu tra le prime a piantare kiwi nella regione.


L’economia del frutto verde

Secondo le associazioni agricole, l’Italia produce ogni anno oltre 500.000 tonnellate di kiwi, risultando il primo produttore europeo e uno dei leader mondiali. L’export si dirige verso Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e perfino Cina — la terra d’origine del frutto.

Nel 2024 le esportazioni italiane di kiwi sono aumentate del 9%, e il fatturato del settore ha superato 1,2 miliardi di euro.


Kiwi e sfide climatiche

La produzione deve però affrontare alcune minacce:

  • malattie delle piante come il batterio PSA (Pseudomonas syringae), che ha già distrutto migliaia di ettari;
  • cambiamenti climatici con gelate primaverili e siccità estive;
  • concorrenza da Grecia e Cile, che entrano sempre più nel mercato europeo.

Per contrastare queste difficoltà, gli agronomi italiani sperimentano sistemi di irrigazione a goccia, impianti protetti e varietà più resistenti.


Kiwi in gastronomia e turismo

Il kiwi è ormai parte integrante della dieta italiana. È utilizzato non solo nei dolci, ma anche in insalate, smoothie e confetture. Negli ultimi anni alcune aziende agricole hanno unito le piantagioni di kiwi all’agriturismo: i visitatori possono passeggiare tra i filari, raccogliere i frutti e degustare succhi e dolci freschi.

«Il kiwi è diventato il simbolo dell’agricoltura italiana moderna: unisce il lavoro tradizionale alle tendenze globali», osserva l’agroeconomista Laura Bianchi.


Conclusione

Un tempo considerato frutto esotico, oggi il kiwi è uno dei simboli del successo agricolo italiano. Lazio, Piemonte e Veneto hanno reso l’Italia il principale produttore europeo, mentre l’export ne ha rafforzato la posizione nel mercato mondiale.

La storia del kiwi dimostra come innovazione, coraggio degli agricoltori e condizioni naturali favorevoli possano trasformare una novità in una coltura strategica, capace di nutrire intere regioni e creare un nuovo brand “made in Italy”.