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Pomodoro, nel piacentino parte la raccolta (in anticipo)

Inizia in questi giorni nel piacentino la raccolta del pomodoro da industria. A renderlo noto è Confagricoltura Piacenza, che fornisce le prime anticipazioni. «Questa fase è il momento della verifica finale», commenta Umberto Gorra, presidente di Confagricoltura Piacenza e coltivatore di pomodoro. «Iniziamo con qualche giorno di anticipo rispetto alla programmazione, le temperature di giugno hanno favorito la maturazione. La raccolta ci vedrà impegnati per tutta l’estate ed è presto per dire come andrà la campagna, ora si parte con le varietà precoci, i primi pomodori raccolti sembra diano soddisfazione». Lo riporta Terra e Vita.

Aumentano le irrigazioni di soccorso

Nella nostra provincia le superfici sono tali da non poter esprimere un giudizio univoco. La siccità che alcuni terreni hanno sofferto nelle settimane scorse — evidenzia l’associazione degli imprenditori agricoli — ha creato qualche difficoltà con l’esigenza di incrementare irrigazioni di soccorso, sostituire manichette che erano state ostruite dall’apparato radicale di piantine assetate e gestire alcune fitopatologie agevolate dalle alte temperature, ma nel complesso si respira l’adrenalina di una fase che entusiasma perché vede il frutto di mesi di lavoro e fatiche.

Oltre 10mila ettari nel piacentino

«Prudenza, esperienza e costanza», frena Giovanni Lambertini, presidente della sezione di prodotto pomodoro da industria a livello regionale e provinciale. «Incominciamo una maratona, vediamo come andrà. Possiamo solo dire che le condizioni di giugno sono state impegnative: tra siccità e temperature, ma per ora non abbiamo contezza della qualità e delle quantità che si realizzeranno nell’arco di un paio di mesi almeno. Dalla prossima settimana si apriranno i cancelli di tutte le fabbriche. La capacità produttiva è uno degli elementi, poi ci sono le condizioni di campo e la valutazione in fabbrica. Le superfici nella nostra provincia, con oltre 10.000 ettari, sono già di per sé importanti, in aggiunta, quest’anno il sentore è che, complice la pessima campagna 2024, si sia voluto recuperare un po’ destinando qualche ettaro in più, anche i conferimenti saranno dunque una fase delicata in cui è richiesto coordinamento».