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Un mercato di fine stagione teso per le pesche

Secondo le ultime stime al 1° settembre 2025, la produzione francese di pesche ha raggiunto le 217mila tonnellate, con un calo dell’8% rispetto al 2024. Nonostante la flessione (che riguarda tutti i bacini di produzione), il volume rimane vicino alla media 2020-2024. “Alla fine della campagna il mercato si fa teso, i quantitativi si accumulano e i prezzi tornano al livello medio quinquennale”, indica Agreste nella sua nota congiunturale.

Un calo più accentuato nella Valle del Rodano
In Provenza-Alpi-Costa Azzurra la produzione ha risentito delle condizioni climatiche avverse (grandine, ondate di calore, gelate, piogge primaverili) e degli attacchi di afidi, ma rimane superiore dell’8% alla media quinquennale. In Occitania la situazione è contrastante: la Linguadoca ha subito grandinate e precipitazioni estive, mentre la Valle della Garonna registra volumi stabili. La riduzione delle superfici, in particolare nel Rossiglione, ha comunque portato a un calo dell’11% su base annua. Nella Valle del Rodano, nonostante i volumi di nettarine superiori alle previsioni, la produzione ha risentito di una serie di eventi imprevisti (ondata di caldo, temporali, gelate e caduta dei frutti, riduzione delle superfici coltivate). Il calo in Alvernia-Rodano-Alpi è stimato al 14% rispetto al 2024.

Un mercato più difficile in agosto
“Il calo delle temperature alla fine di luglio, combinato con un’offerta abbondante in agosto, ha contribuito ad appesantire il mercato, determinando la formazione di scorte. Sebbene il caldo torrido verificatosi successivamente abbia temporaneamente rilanciato i consumi, lo squilibrio tra domanda e offerta è rimasto invariato. Dopo un livello elevato all’inizio dell’estate, i prezzi alla produzione sono diminuiti significativamente in agosto rispetto a quelli di luglio, tornando a un livello equivalente alla media osservata nel periodo 2020-2024”.